Aggiornato al 5 settembre 2024
Nella notte tra l’8 e il 9 settembre 2023, un violento terremoto ha colpito oltre 300.000 persone in Marocco, causando più di 2000 vittime e oltre 5500 feriti.
A pagare il prezzo più alto sono stati i villaggi dell’Alto Atlante situati nelle Province di Al Haouz e Taroudant, un territorio di montagna con alti livelli di povertà e dove mancano infrastrutture e servizi.
Purtroppo, gli aiuti hanno tardato ad arrivare a causa delle difficoltà di accesso e, subito dopo il terremoto, è stata solo garantita la sopravvivenza: cibo, vestiti, coperte, tende, materassi.
Era però urgente far ripartire al più presto le attività economiche necessarie affinché la comunità potesse resistere e ricominciare a vivere in questi territori.
Dopo un anno, grazie al contributo di tanti donatori, COSPE, in coordinamento con le realtà locali, ha potuto realizzare interventi nei settori più delicati per la ripresa delle attività economiche, come la cura del bestiame (a rischio malnutrizione, malattie o esposizione alle rigide condizioni invernali) e il ripristino del complesso sistema di irrigazione (distrutto dal sisma). Sono state garantite cure veterinarie, con la somministrazione di vaccini, medicinali e assistenza veterinaria.
Gli interventi sul rinomato e complesso sistema di irrigazione, invece, hanno sostenuto la riabilitazione dei canali di irrigazione tradizionale, rafforzando ed incentivando la ripresa delle comunità locali.
Il sistema, infatti, porta acqua alle terrazze, ai campi, ai villaggi e ai pascoli. Il suo danneggiamento ha pertanto inciso in maniera drammatica sulla vita quotidiana degli abitanti e sul mantenimento dell’attività economica locale.
Grazie alle donazioni ricevute COSPE ha dato un aiuto concreto a 44 famiglie dislocate in tre villaggi, anche se, in molti casi, le azioni si sono estese ad altri villaggi attorno all’epicentro del terremoto (ad esempio per la cura del bestiame).
Tutte queste azioni hanno avuto un impatto positivo sulla comunità e, grazie agli interventi di COSPE, la popolazione ha ritrovato fiducia nel futuro.